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Dimentico di dirvi che son morta

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Non conosco tregua né riposo

in mille cose m’adopro e mi dimeno

supero ostacoli smusso angoli e limo

la mia rabbia per appianarne le asperità

raggiungo ogni traguardo coi miei mezzi.

Sudore e sangue segnano l’effigie

resisto alle brutture d’una vita

distratta e disattenta o forse spenta.

 

Dimentico di dirvi che son morta.

 

 

 Dedalus - 15/08/2020 22:05:00 [ leggi altri commenti di Dedalus » ]

La poetessa con questa lirica rabbiosa innesca un testo più simile ad un ordigno, dandoci uno schizzo/mappadella sua poesia non volendo sfoggiarla ma più per viverla con il suo modo fascinoso ed intrigante. Ancora una volta torno a ribadire che la sua poesia è vera, piena, forte come la rabbia che esonda da questi versi "Non conosco tregua né riposo/.../smusso angoli e limo/la mia rabbia per appianarne le asperità" e dai quali si possono comprendere tante cose che diversamente non riusciremmo ad interpretare. Il colpo di grazia, infine, ce lo dà nel verso finale "Dimentico di dirvi che son morta", verso in cui si delineano tracce profonde di un dramma intimo. Cosa avrà voluto dire?

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